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L’accordo tra la Zürcher Kunstgesellschaft e la Fondazione Emil G. Bührle sul futuro della controversa collezione alla Kunsthaus di Zurigo promette di mettere in atto importanti raccomandazioni contenute nel rapporto di ricerca di Raphael Gross. La FSCI e l’ICZ ritengono che si tratti di un passo importante, ma chiedono la prosecuzione della ricerca indipendente sulla provenienza e un maggiore impegno da parte della Fondazione Bührle.
La Zürcher Kunstgesellschaft ha stipulato un accordo con la Fondazione Emil G. Bührle per regolare la prosecuzione della collaborazione e la gestione del prestito di oltre duecento opere presso la Kunsthaus di Zurigo. Philipp Hildebrand, presidente della Zürcher Kunstgesellschaft, ha fornito informazioni in merito all’accordo in occasione dell’assemblea dei soci annuale. Le trattative con la Fondazione Bührle sono durate undici mesi. Di conseguenza, le aspettative erano elevate. La FSCI e l’Israelitische Cultusgemeinde Zürich ICZ accolgono con favore la comunicazione secondo cui le misure adottate, che ricalcano in modo significativo il rapporto di ricerca di Raphael Gross, saranno attuate rapidamente.
Il punto di partenza è il rapporto di Raphael Gross
Il punto di partenza delle trattative è rappresentato dal rapporto finale sulla ricerca della Fondazione Bührle, presentato da Raphael Gross a giugno 2024. A marzo 2023 Gross era stato incaricato dalla Città e dal Cantone di Zurigo, nonché dalla Zürcher Kunstgesellschaft, di effettuare una verifica indipendente della ricerca sulla provenienza condotta fino ad allora per la collezione Emil Bührle. Gross e il suo team di ricerca sono giunti alla conclusione che la ricerca sulla provenienza effettuata dalla Fondazione Bührle per il prestito permanente non soddisfaceva gli standard della Kunsthaus, evidenziando una notevole necessità di condurre ulteriori ricerche sulla provenienza.
La FSCI e l’ICZ, anch’essi presenti alla tavola rotonda, hanno trovato una conferma nel rapporto di Gross alla loro richiesta di trasparenza e di elaborazione della storia della collezione, in particolare per quanto riguarda le opere precedentemente di proprietà ebraica.
L’accordo si basa sulle raccomandazioni di Raphael Gross
I punti essenziali dell’accordo tra la Zürcher Kunstgesellschaft e la Fondazione Bührle prevedono che le opere concesse in prestito permanente rimangano nella Kunsthaus di Zurigo e vengano rese accessibili al pubblico. È inoltre previsto un progetto di ricerca quinquennale sulla collezione Bührle. Si riconosce così l’urgente necessità di ulteriori ricerche sulle origini della collezione Emil Bührle. L’accordo stabilisce inoltre che la Fondazione Bührle ribadisca il suo impegno a ricercare soluzioni eque e giuste con informazioni fondate su una spoliazione avvenuta a seguito delle persecuzioni nazionalsocialiste per quanto riguarda le opere concesse in prestito permanente. Tre nuovi concept di presentazione dovrebbero aprire nuove prospettive sulle opere nei prossimi cinque anni e approfondire la contestualizzazione storica.
La FSCI e l’ICZ si appellano alla Kunstgesellschaft affinché garantisca l’indipendenza della ricerca
Per la FSCI e l’ICZ è fondamentale basarsi sui risultati della ricerca di Raphael Gross, perché soltanto così sarebbe possibile garantire la continuità di una ricerca critica e indipendente. Auspicano inoltre che il lavoro del gruppo di ricerca guidato da Raphael Gross prosegua, come richiesto dalla tavola rotonda, indipendentemente dalla Kunstgesellschaft e dalla Fondazione. La FSCI e l’ICZ si rammaricano del fatto che la Fondazione Bührle continui a non partecipare ai costi per l’attuazione delle misure e fanno appello alla sua responsabilità di partecipare attivamente all’elaborazione storico-critica della loro collezione.
Foto © Kunsthaus Zürich, Franca Candrian
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