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Da un rapporto dell’Ufficio federale di giustizia emerge che un divieto dei simboli nazionalsocialisti, razzisti ed estremisti sarebbe possibile, seppur oneroso. Per semplificare il processo volto ad arrivare a un divieto, la FSCI e la PELS chiedono come prima cosa di focalizzare l’attenzione sui simboli nazisti.
Oggi l’Ufficio federale di giustizia ha pubblicato un rapporto relativo a un eventuale divieto di simboli nazionalsocialisti, razzisti, estremisti e istiganti alla violenza. Il rapporto evidenzia che un divieto di tali simboli sarebbe possibile ma oneroso. L’Ufficio federale di giustizia aveva ricevuto dalla ministra di giustizia Karin Keller-Sutter il mandato di verificare la necessità e le possibilità di intervento in merito all’introduzione di un divieto, anche alla luce della situazione nei Paesi limitrofi. Il mandato è seguito a febbraio 2022, alcune settimane dopo che il Consiglio federale aveva respinto una mozione che chiedeva di vietare i simboli nazisti. Le due associazioni mantello ebraiche, la Federazione svizzera delle comunità israelite FSCI e la Piattaforma degli ebrei liberali della Svizzera PELS, ravvisano un’impellente necessità di intervento. Per semplificare il processo volto a trovare una soluzione praticabile, la FSCI e la PELS chiedono come prima cosa di focalizzare l’attenzione sui simboli nazisti.
La necessità di introdurre un divieto è impellente
Negli ultimi anni nel dibattito sociopolitico si sono fatte sentire sempre più forti le voci che chiedono un divieto dei simboli nazisti. Questo ha portato a tre interventi parlamentari ancora pendenti che hanno delineato un tale passo. I molteplici episodi registrati nell’ambito delle dimostrazioni anti COVID con saluti hitleriani o stelle di David modificate hanno intensificato questo dibattito. Il diritto attualmente vigente in Svizzera vieta per esempio le bandiere raffiguranti una svastica o il saluto hitleriano in pubblico solo se propagano verso altre persone l’ideologia del nazionalsocialismo. L’uso di tali simboli tra persone che condividono le medesime idee, anche in pubblico, non è invece punibile. Gli estremisti di destra sfruttano questa situazione in modo mirato durante dimostrazioni o concerti. I simboli nazionalsocialisti vengono strumentalizzati anche per l’accentuazione e la scandalizzazione di determinati messaggi politici. Tutto ciò non è comprensibile, oltre che offensivo, per le minoranze in questione.
Contrariamente a quanto affermato nel presente rapporto, la FSCI, la PELS e vaste cerchie sociopolitiche ritengono che vi sia un’impellente necessità di intervento. Non deve più esistere una zona grigia nell’uso dei simboli nazionalsocialisti. La Svizzera deve seguire l’esempio dei Paesi limitrofi e non è giustificabile che si tenga in disparte.
Occorre focalizzare l’attenzione sui simboli nazionalsocialisti
Il rapporto evidenzia che un divieto dei simboli nazionalsocialisti e razzisti sarebbe senz’altro attuabile, ma comporterebbe delle sfide in sede di formulazione giuridica. La FSCI e la PELS prendono atto in particolare del fatto che nell’analisi sono delineati diversi possibili iter legislativi per attuare il divieto. Entrambe ritengono opportuno definire chiaramente l’obiettivo di un tale divieto. Focalizzare ora l’attenzione su un divieto dei simboli nazionalsocialisti porterebbe in modo più rapido e comprensibile a una soluzione giuridica, molto probabilmente attraverso una legge speciale. Un’attuazione rapida di un divieto sarebbe in linea con il consenso e la volontà sociopolitica su questo argomento.
La FSCI e la PELS chiedono l’attuazione concreta di un divieto
La FSCI e la PELS invitano il Parlamento e dunque il Consiglio Federale a recepire le possibilità delineate nel rapporto e ad attuare in un primo momento un divieto dei simboli nazionalsocialisti. I precedenti tentativi di vietare simboli discriminanti, estremisti e razzisti sono falliti perché non è stato possibile trovare un consenso su un elenco di tali simboli. Focalizzando l’attenzione sui simboli nazionalsocialisti, sui gesti e sulle bandiere aventi un nesso con il nazionalsocialismo e la Shoah sarà possibile attuare una soluzione concreta e tangibile.
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